SEO è morto? SEO sopravvive ancora? SEO è esanime, ma respira ancora? SEO è morto, ma poi è rinato diverso? SEO è immortale? SEO ha 7 vite come i gatti?
L’evoluzione degli algoritmi di Google ha generato e genera tuttora reazioni contrastanti e drastiche, ma soprattutto molto contraddittorie fra loro. L’avvento di Google Colibrì, come ogni novità in casa Google, ha scatenato i cosiddetti SEO Specialists a conclusioni, direi, molto affrettate. I ritmi del Web sono molto frenetici e qualcuno fa fatica forse a tenerli.
Google Hummingbird ha sicuramente portato delle novità concettuali riguardanti l’ottimizzazione dei siti web con i motori di ricerca. Novità che continuano nell’evoluzione graduale ma inesorabile di Google che trasformerà l’interpretazione meccanica in un’interpretazione sempre più umana. Se agli inizi si trattava di algoritmi molto primitivi, ora il livello di dettaglio è molto, ma molto più preciso.
L’evoluzione di Google e l’evoluzione di SEO
Mettiamoci nei panni dell’algoritmo di Google e pensiamo a come NOI faremmo il ranking di posizionamento fra i primi risultati delle ricerche. Di certo favoriremmo le pagine che rispondono meglio alla query di ricerca.
Con questo intendo dire che gli algoritmi di Google sono diventati molto sofisticati e riescono a notare l’eccessivo (ed abusivo) utilizzo di trucchetti dai SEO e occorre concentrarsi veramente sulla qualità dei contenuti che offriamo.
Da tenere in considerazione sono i seguenti punti:
- I siti ormai obsoleti andrebbero rifatti anche per un motivo di performance
- Offrire contenuti di qualità, preferibilmente scritti da copywriter
- LSI (Latent Semantic Indexing) è un concetto che andrebbe tenuto in considerazione. In pratica, il nostro testo non deve ripetere parole chiave (come tradizionalmente avviene), ma svariare tra termini che rientrano nella famiglia di parole del nostro prodotto
- Offrire foto di qualità, ma al contempo non pesantissime poiché disturbano l’esperienza dell’utente, quindi del motore di ricerca
- Il layout della pagina non deve essere troppo complicato poiché potrebbe penalizzare la giusta interpretazione da parte dei motori di ricerca
- Utilizzare CMS di ultimissima generazione, che sono sempre aggiornati con i cambiamenti
Saranno penalizzati i siti web che non offrono quello che dicono e verranno privilegiati quelli più onesti che descrivono al minimo dettaglio l’argomento in questione.
SEO, dunque, non è morto. Si è solo evoluto!
Morirà nel momento in cui l’algoritmo di Google raggiungerà la perfezione.
Semmai la raggiungerà…
Di certo, oggi, ha un altro peso anche il SMO (Social Media Optimization)…
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